Intervista Confartigianato – Nov. 2015

DAGLI U.S.A alla CINA

“Il Mondo in una Morsa”

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Oggi, con le sue morse modulari e le teste angolari per macchine utensili, è un punto di riferimento per tutto il settore meccanico. Un sinonimo di efficienza, precisione e affidabilità. Ma quando il suo fondatore ha “posato la prima pietra”, nel 1971, pochi avrebbero immaginato il successo esponenziale di questa impresa nata dall’intuizione e dalla forza di volontà di Ivano Gerardi.

Signor Gerardi, quando ha aperto la sua azienda?
«Ho fondato l’azienda nel 1971».

Cosa produce la Gerardi?
«La Gerardi oggi è la prima costruttrice italiana di morse modulari di precisione di attrezzature per il serraggio. E’ azienda leader nel campo europeo e la qualità e l’ampiezza della gamma delle proprie soluzioni è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo».

La Gerardi S.p.A è sinonimo di morse modulari per macchine utensili. Come si è inserito in quel mercato?
«Quando abbiamo aperto c’era solo una grande ditta che produceva morse. Io avevo lavorato nel settore dell’Automotive, come stampista e meccanico. Inoltre avevo esperienza nella fresatura e nella rettifica. Si trattava semplicemente di unire queste cose. È così che, dopo un primo periodo passato a lavorare conto terzi, ho realizzato la mia prima morsa modulare. Uno strumento che montato su macchine utensili, poteva avere moltissime applicazioni».

Quando avete iniziato ad ampliare la gamma dei prodotti?
«Dal 1986 la gamma di accessori per macchine utensili si è completata affiancando alle attrezzature portapezzi, una serie di testine angolari per macchine utensili tradizionali e per centri di lavoro ed una serie di motorizzati per torni a C.N.C».

Dove si trovano i vostri principali clienti?
«Oggi i migliori mercati per questi prodotti sono gli stati in cui i settori automobilistico e aeronautico sono più sviluppati. Mercati che abbiamo raggiunto grazie agli investimenti fatti nel corso degli anni 80, quando la Gerardi sviluppò un concetto totalmente nuovo di rettificatrice».

Come è nata la collaborazione con la Cina?
«Alla fine degli anni ‘80 la Gerardi ha stretto i rapporti di collaborazione con l’industria aerospaziale cinese, che sono sfociati nella costituzione di una joint-venture in Cina per la produzione sia di accessori standard, che parti per le attrezzature. La joint-venture, di cui Gerardi oggi ha il pieno controllo grazie agli enormi investimenti nelle macchine rettificatrici di nuova generazione, opera secondo gli standard di qualità ISO 9001:2000 e sta conseguendo in Asia e nel mondo ottimi risultati».

Oltre alla Cina dove vi siete espansi?
«Dopo l’apertura della filiale statunitense Gerardi USA nel 2000 a Chicago, nel 2007 è stata costituita la Gerardi GMBH in Germania, nei pressi di Stoccarda e nel 2010 la Gerardi UK in Gran Bretagna».

Quanto conta investire in mercati così competitivi per un’azienda come la vostra?
«Per rimanere competitivi moltissimo. Comunque investire è sempre stata, la prerogativa principale della Gerardi S.p.A».

Vi siete rivolti a Confartigianato per il servizio paghe dei vostri dipendenti. Perché questa scelta?
«Con Confartigianato ci siamo trovati bene sin dal primo approccio. Oltre al servizio paghe ci hanno dato un aiuto ad individuare le figure professionali più adatte da inserire nel nostro organico. Poi, se devo dirla tutta, io mi considero ancora un artigiano».

Oggi quali sono le vostre prospettive per il futuro?
«Il gruppo Gerardi comprende oggi più di 200 collaboratori, la cui età media è inferiore ai 40 anni. Nell’azienda tutte le qualifiche di rilievo e le posizioni manageriali sono state raggiunte attraverso formazione ed esperienze interne, valorizzando le forze e le capacità individuali. Attualmente esportiamo oltre il 70% dei nostri prodotti in quasi 60 paesi nel mondo e investiamo circa il 10% del fatturato totale in ricerche, studi e progetti per nuovo prodotti. L’obbiettivo è quello di rimanere un punto di riferimento per il settore delle macchine utensili».

by Confartigianato

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